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lunedì 19 luglio 2010

Consorzio di bonifica media pianura, relazioni pericolose con la "cricca"

da Bergamonews (19/07/2010)

Consorzio di bonifica media pianura,
relazioni pericolose con la "cricca"

Su Il Fatto Quotidiano di sabato 17 luglio un articolo di Gianni Barbacetto sulla "cricca" e il Consorizio di bonifica della media pianura bergamasca presieduto da Marcello Moro, Pdl, oggi assessore nella giunta di Palafrizzoni guidata da Franco Tentorio dopo essere stato nell'esecutivo provinciale con Valerio Bettoni.

Ecco l'articolo.

La “cricca” degli appalti è all’opera anche in Lombardia. Ha messo le mani sulla Gronda sud, il canale che dovrebbe mettere in sicurezza la rete di corsi d’acqua attorno al fiume Serio, e sui lavori di bonifica e d’irrigazione della pianura bergamasca.
È stata appena annunciata la nuova gara, per 5 milioni di euro. Stazione appaltante, il “Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca” presieduto da Marcello Moro, Pdl, che è anche assessore al personale, anagrafe, cimiteri e innovazione tecnologica del Comune di Bergamo.
Non sappiamo ancora chi vincerà quest’ultima gara, ma sappiamo chi ha vinto in passato: la “cricca”. Nel 2002 è stata infatti l’impresa di Diego Anemone a realizzare il secondo stralcio dell’opera, per oltre 4 milioni di euro. Nel 2006, il collaudo: la commissione che l’approva è presieduta dall’ingegner Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici e braccio destro del numero uno della Protezione civile Guido Bertolaso.
Segretario della commissione è Marco Caiazza. Collaudo senza problemi. Anche perché durante
i lavori, tra i membri del consiglio d’amministrazione del Consorzio di bonifica, in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture, c’era Giulio Caiazza, padre di Marco: può il figlio smentire il lavoro di papà?
Ma gli intrecci familiari e i conflitti d’interessi sono ricorrenti nella storia della Gronda sud. Basti pensare che il direttore generale del Consorzio di bonifica è Mario Reduzzi, a cui il presidente, Marcello Moro, si sente in dovere di esprimere calorosa gratitudine, al termine della relazione del consiglio d’amministrazione: “Il più sentito ringraziamento al direttore generale, che ha svolto una particolare e intensa attività operativa”. Non si sa quanto particolare, ma di certo intensa, visto che Reduzzi ha fatto parte di numerose commissioni di collaudo, su indicazione del ministero delle Infrastrutture. E ora è nel consiglio d’amministrazione e nel comitato di presidenza del Consorzio dell’Adda.
Le opere idriche di collegamento al fiume Serio, su cui dovrebbe vigilare l’assessore regionale al Territorio, il leghista Davide Boni, hanno un valore complessivo di circa 20 milioni di euro. Una parte significativa è stata affidata in appalto alle imprese dell’ingegner Enzo Carpineto e dell’ingegner Piero Murino. Entrambi sono in rapporti con Balducci e il secondo, amico di Anemone, è tra gli imprenditori che hanno realizzato lavori per il G8 alla Maddalena.
Ma l’uomo forte del Consorzio è Moro, 40 anni, commercialista, ex segretario organizzativo di Forza Italia a Bergamo, nonché Console generale onorario della Repubblica del Ghana in Italia, qualunque cosa questo voglia dire. Un personaggio a cui piace stupire: tanto che il giorno del suo matrimonio, il 31 maggio scorso, ha mandato a prendere la sposa non con la consueta berlina, ma con un elicottero. Una sposa ben conosciuta a Bergamo: è la giornalista Laura Donadoni, che nell’ultima campagna elettorale è stata l’addetta stampa di Andrea Tremaglia, il nipote di Mirko, approdato al Pdl dopo aver militato nella Destra di Francesco Storace.
Adesso, della Gronda sud resta ancora da realizzare l’ultimo tratto, lungo poco più di un chilometro
e mezzo, che collegherà al Serio il torrente Morletta e la roggia Brembilla, per impedire che si ripetano esondazioni e allagamenti come quelli accaduti a Castel Rozzone nel 2007 e a Brignano nel 2008.
“Ma le inondazioni degli anni scorsi sono la conseguenza della eccessiva urbanizzazione della pianura bergamasca”, spiega il presidente di Legambiente Lombardia, Damiano Di Simine. “Hanno costruito troppo, distruggendo quella rete di canali minori che faceva defluire le acque”. La natura si è ribellata all’eccesso di cemento: le acque, senza più vie di deflusso, sono più volte uscite dagli argini, sono straripate da canali e torrenti.
Soluzione? Spendere denaro pubblico per costruire un nuovo canale artificiale, la Gronda sud, con sbocco nel Serio. Su questa operazione e, più in generale, sulle opere idriche per sistemare e irrigare la pianura bergamasca si è consolidato il potere di Marcello Moro e del suo Consorzio. Con annessi rapporti con Balducci e con gli imprenditori della “cricca”.